Simy

"Sempre caro mi fu quest'ermo colle
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensiero mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura...
G. Leopardi



In questo mondo mediatico, rumoroso, cacofonico, esibisionista, veloce e impaziente, il silenzio sembra essere diventato sinonimo di una ricchezza inesprimibile. Il silenzio non è una cosa, un oggetto bensì un modo di porsi in ascolto, una modalità che predispone all'ascolto interiore.
Il tacere, lo spegnersi di qualunque suono o brusio in realtà spaventa per il vuoto che sembra lasciare, per il bisogno di riuscire a colmare sempre ogni piccolo interstizio nella nostra vita/giornata/attività e riuscire a sfuggire così le nostre paure e ansie. C'è un grande lavoro dietro il silenzio interiore, c'è l'essere riusciti a mettersi in contatto con il nostro essere, l'aver affrontato ogni aspetto del nostro animo, essersi messi in ascolto senza aspettative e intenzioni.
Con lo spegnersi dei suoni, il rarefarsi dei rumori che fanno da sottofondo alla nostra quotidianità in realtà ci troviamo ad ascoltare la voce di Dio, ci ritroviamo a vibrare in comunione con il nostro vero sè; è proprio questa capacità di ascolto che dobbiamo riuscire a riscoprire per abbassare il volume di ciò che ci viene dall'esterno e sintonizzarci sulla nostra musica interiore.


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Simy


Vivere la felicità

Sembra un concetto astratto quello della felicità o perlomeno non qualcosa di così tangibile da trascurare tutto il resto pur di intravederlo anche lontanamente.

Poche persone tra quelle che si incontrano abitualmente sanno cosa in realtà la parola felicità significhi davvero… per qualcuno non esiste proprio, per altri è sicuramente più realistico parlare di serenità, di pace, di appagamento, strettamente collegata alla salute, al benessere economico, a un partner che ci ami e non ci tradisca con la nostra migliore amica, ad una bella automobile, un lavoro abbastanza in alto eccetera eccetera.

Si tratta insomma di una cosa indefinibile e tanto lontana che tutti i surrogati che la realtà ci offre al suo posto ci vanno più che bene.

Individuandola come un luogo bellissimo ma lontanissimo e sicuramente irraggiungibile è inutile darsi tanto da fare per cercarla in lungo e in largo, in fondo si vive bene anzi si sopravvive benissimo senza.

Ogni tanto in verità qualcosa dalla nostra memoria inconscia si affaccia un chiarore indefinito e indescrivibile a volte accompagnato da una sensazione di euforia che ci inebria, ma altrettanto velocemente riusciamo a bypassarla perché davvero sconosciuta.

Tutto l’ignoto fa paura, seppur bello e interessante ci mette di fronte a delle sfide che non siamo mai sicuri di saper affrontare e vincere; ci mette a confronto con una parte di noi che non conosciamo, che non abbiamo mai testato e che quindi preferiamo continuare ad ignorare.

La serenità è invece più diffusa o almeno tanta gente ne parla, o perché crede di averla raggiunta o perché costituisce il suo scopo principale nella sua vita.

Tra queste pagine cercherò di presentarvi la mia, di felicità a riprova che esiste davvero e che vale sempre la pena di mettersi in viaggio per raggiungerla.

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