Simy
Non riesco a pensare a te come al padre che mi ha lasciata senza neanche un saluto; non riesco a sentire la tua mancanza anche ora che fisicamente hai abbandonato questa vita, forse perchè gli undici anni che ci separano dal nostro ultimo incontro hanno azzerato qualunque emozione negativa al riguardo. Se lo spazio e il tempo sono convenzioni umane ora posso riuscire a sentirti più vicino che mai, ora che i ricordi si sono diradati e mi resta solo il presente per pregare per la tua anima e per la mia.
Sei stato un padre poco presente, una persona impercettibile, sei passato inosservato attraverso la mia vita, in punta di piedi, senza mai dare nell'occhio così come hai scelto di morire, lontano da tutto e da tutti con tutta la tua vita in un borsone. Hai rincorso l'amore per poi averne paura, sei fuggito di fronte alle tue responsabilità di padre, hai aspettato invano il momento in cui la vita ti avrebbe premiato e restituito ciò che temevi ti avessero  rubato. Come figlio prima, come marito e genitore poi hai scelto di rincorrere l'amore, la felicità e la pace con il cuore a pezzi, senza sapere cosa fosse l'amore, senza riuscire a provarlo neanche per te stesso, costringendoti ad una vita fragile, povera di tutto costantemente sul filo della disperazione.
Credo che tu abbia scelto di andartene proprio perchè il tuo cuore è stato chiamato a qualcosa di finalmente gioioso, di più grande e potente e ora so che lo stai ricevendo.
Con questa certezza sono riuscita in questi giorni a pensarti felice ,a  pregarti con amore, e sentirti vicino perchè in pace ed io con te.
Ora sei lì a ricevere finalmente l'amore e scoprire che era già tutto dentro di te.
Ciao papà.






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Simy

Mi capita spesso, una volta appreso un concetto “fondamentale”, di cercare di spiegarne in maniera facile il contenuto, creando  delle simpatiche e intuitive associazioni di idee, forse perché  mi piace il dialogo con quella parte pura di noi che hanno soprattutto i bambini.

Per risolvere un problema, di qualunque entità e natura, credo che la soluzione si debba ricercare sempre all’interno di noi, accedendo alla stessa fonte che lo ha generato; farsi guidare quindi nella ricerca della soluzione è un cammino individuale, personale, non sempre facile e diretto, ma soltanto noi siamo in grado di riuscire a sciogliere il problema dall’interno e in maniera definitiva.

L’altro giorno riflettevo proprio sugli strumenti interiori di cui siamo in possesso da sempre senza neanche accorgercene o magari sappiamo che esistono ma non ne conosciamo il loro utilizzo e il loro potere. 

Ebbene ho paragonato questa nostra potenzialità infinita ad una vera e propria cassetta per gli attrezzi, si proprio una di quelle che fanno impazzire i bambini per la moltitudine di oggetti che ci si trova all’interno,  dalle forme strane ma intriganti di fronte alla quali pochi sanno resistere.

Proprio osservando con mia figlia il suo cartone animato preferito ho avuto accesso a questa “visione”:
sto parlando di Manny Tuttofare il  simpatico ometto che gira ovunque  con la sua cassetta di attrezzi “parlanti” ( pinze, martelli, chiavi inglesi, tronchesi) laddove qualcuno ne richieda l’intervento.


Anche noi abbiamo questa cassetta, piena di tanti strumenti diversi, uno per ogni necessità, soltanto che spesso non sappiamo che c’è, oppure ignoriamo il suo prezioso contenuto oppure aspettiamo che qualcun altro intervenga in nostro aiuto magari servendosi dei “propri” attrezzi.

Nessun’altro può intervenire al nostro posto è questa la mia intuizione, non possiamo demandare a niente e a nessuno alcun tipo di intervento sui nostri problemi semplicemente perché dobbiamo diventare noi i “maghi” di noi stessi, i veri tuttofare della situazione. Agire dopo serve, con lo strumento giusto, al momento giusto, se vogliamo davvero che il problema non si ripresenti ,magari sotto un’altra veste.

Non sto ovviamente parlando di lavandini otturati, lampadine fulminate, tubi rotti, ma di depressione, ansia, panico, paura, sconforto, sensazione di fallimento……

I nostri strumenti sono la preghiera, la meditazione, il silenzio, l’amore per noi stessi, l’amore per la vita, la gioia, l’ascolto interiore, la condivisione……..
Questa cassetta è davvero strapiena e preziosa, come potremmo vivere senza…………….. anche se molti di noi non hanno ancora mai provato ad aprirla.

...e poi dicono che fa male vedere la tv!!
Simy



Basta alzare gli occhi al cielo per accorgersi di quant’è vasto ed avvolgente il tutt’uno di cui facciamo parte. E se questo infinito pervade anche il nostro essere ci sentiamo invadere da tanta gioia e gratitudine per la vita che ci scorre dentro.
Qualunque sia il momento che si sta attraversando basta soffermarsi con meraviglia sul respiro che entra ed esce da noi, sull’energia presente in ogni più piccola cellula del nostro corpo ed essere grati per ogni piccolo miracolo che avviene davanti ai nostri occhi, soltanto perché noi possiamo gioirne ed esserne pervasi.

Dico grazie per il pulsare della vita dentro me
Dico grazie all’ultimo raggio di sole di questa incantevole giornata
Dico grazie per tutto l’amore che c’è dietro il sorriso di un bimbo
Dico grazie al cinguettio di sottofondo degli uccellini nel mio giardino
Dico grazie alla pace incontrata sul mio cammino
Dico grazie alla persona che sono diventata e per tutto l’amore da cui  sono circondata.
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Simy


Di solito non mi butto a capofitto nelle liste dei buoni propositi, nei planning con quanto mi propongo di fare o di non fare in un certo lasso di tempo, un po’ per pigrizia, un po’ perché tendo ad improvvisare, a lasciarmi condurre dall’intuizione nel fare ciò che mi arriva e assaporare liberamente ogni sensazione, però mi sento anche un pochino contagiata da tutti i propositi che leggo in rete o che ascolto qua e là e quindi quest’anno ci provo anch’io magari per ripensarci subito dopo....vedremo....

L’ordine in cui li ho stilato non è per priorità ma per come son venuti fuori ..... man mano.


1. Smettere di giudicare tutto e tutti (lo so me la sono fatta difficile......)

2. Diminuire ancora di più il consumo della carne anche se non amo gli estremismi e le rinunce, diciamo che seguirò di più il mio gusto sul momento che sempre più sta virando su altri cibi
3. Riprendere a correre (questo è un bello smacco alla mia pigrizia di cui sopra)

4. Cucinare tanti piatti nuovi misurandomi con cose nuove

5. Avere più tempo per me

6. Fare tutto più lentamente senza stress né ansie

7. Ridurre il consumo della plastica

8. Scrivere il mio blog (quasi) giornalmente

9. Avere tempo per coltivare amicizie e incontri

10. Aprire finalmente il mio laboratorio di cucina creativa per bambini

11. Riprendere in mano uno alla volta tutti i miei sogni

12. Sorridere di più

13. Giocare di più

14. Creare di più

15. Leggere leggere e ancora leggere

16. Perdonare








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Simy
Fin da piccoli ci viene imposta la gratitudine; come si dice?? E il bimbo timido e sconsolato deve rispondere obbligatoriamente con il monosillabo GRAZIE!! per mostrare i risultati dell’ottimo lavoro di insegnante da parte del genitore.

Un Grazie freddo, impersonale, non sentito, imposto sempre e soltanto dopo aver ricevuto un regalo o un gesto gentile da parte di qualcun altro.

La gratitudine vera è quella che viene dal cuore, quella magnifica sensazione di completezza al pensiero di quanto si è già ricevuto dalla vita, per la famiglia che abbiamo, per la vita che facciamo o semplicemente per ciò che siamo ora..... Non dipende da nessun’altro al di fuori di noi provare gratitudine, gioire con un sorriso spontaneo e incondizionato.

Questo atteggiamento che giornalmente ci predispone nello stato dell’essere ottimale per continuare a ricevere i doni dalla vita si coltiva con il tempo, con l’amore per noi stessi, con l’accorgersi che siamo molto di più che persone sempre affaccendate, sempre dietro a mille impegni, sempre di corsa, semplicemente esprimendo apprezzamento per ogni attimo della nostra vita che come per magia diventa infinito.

La gratitudine ci congiunge con quella parte di noi che è già completa, felice, appagata, che può godersi il momento presente come unico e insostituibile.

Insegnamo ai nostri bambini che la gratitudine è gioia, non imponiamo dei comportamenti soltanto esteriori, distanti da loro, ogni attimo va vissuto pienamente e con la consapevolezza che è irripetibile.

Essere grati, accogliere e permettere alla vita il suo manifestarsi è il modo più semplice per avere la vita che abbiamo sempre desiderato e osservare il realizzarsi di ogni nostro sogno.






















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Simy
E come per incanto spalanco le braccia al vento, accelero i miei passi, i miei piedi nudi sulla sabbia bagnata si apprestano a spiccare il volo......ecco......appena anche l’ultimo dei miei passi si stacca da terra, sospendo ogni paura, ogni giudizio, accolgo questa meravigliosa sensazione di leggerezza dentro di me.
Sono finalmente pronta, tutto è facile ora, basta lasciarsi andare, sospingere verso l’alto, farsi accogliere dall’infinito e affidare ogni peso al vento leggero che mi accompagna su...sempre più su.....
Sono l’aria fresca di questo mattino, respiro l’alba, accolgo dentro di me questa ebbrezza di librarmi in volo come uno di quei tanti gabbiani che già mi attendono in alto....mi confondo con loro, sono loro, sono la luce dorata, il vento timido e discreto e mi sembra di non aver più un inizio e una fine, un vestito indosso, sento i capelli accarezzati dalla mano del vento, il viso assorbire il sole e gli occhi risplendere della luce della vita...
Questa è la mia vita ora.....un insieme di tanti piccoli e grandi voli.
Ogni volta la stessa emozione, la stessa ebbrezza, lo stesso palpitare all’unisono con l’infinito.....

Grazie Luce.
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