Simy
Fin da piccoli ci viene imposta la gratitudine; come si dice?? E il bimbo timido e sconsolato deve rispondere obbligatoriamente con il monosillabo GRAZIE!! per mostrare i risultati dell’ottimo lavoro di insegnante da parte del genitore.

Un Grazie freddo, impersonale, non sentito, imposto sempre e soltanto dopo aver ricevuto un regalo o un gesto gentile da parte di qualcun altro.

La gratitudine vera è quella che viene dal cuore, quella magnifica sensazione di completezza al pensiero di quanto si è già ricevuto dalla vita, per la famiglia che abbiamo, per la vita che facciamo o semplicemente per ciò che siamo ora..... Non dipende da nessun’altro al di fuori di noi provare gratitudine, gioire con un sorriso spontaneo e incondizionato.

Questo atteggiamento che giornalmente ci predispone nello stato dell’essere ottimale per continuare a ricevere i doni dalla vita si coltiva con il tempo, con l’amore per noi stessi, con l’accorgersi che siamo molto di più che persone sempre affaccendate, sempre dietro a mille impegni, sempre di corsa, semplicemente esprimendo apprezzamento per ogni attimo della nostra vita che come per magia diventa infinito.

La gratitudine ci congiunge con quella parte di noi che è già completa, felice, appagata, che può godersi il momento presente come unico e insostituibile.

Insegnamo ai nostri bambini che la gratitudine è gioia, non imponiamo dei comportamenti soltanto esteriori, distanti da loro, ogni attimo va vissuto pienamente e con la consapevolezza che è irripetibile.

Essere grati, accogliere e permettere alla vita il suo manifestarsi è il modo più semplice per avere la vita che abbiamo sempre desiderato e osservare il realizzarsi di ogni nostro sogno.






















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